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Restaurato lo storico gonfalone della città

RICOLLOCATO OGGI A PALAZZO BROLETTO IL GONFALONE DELLA CITTA' DI LODI DOPO UN'OPERAZIONE DI RESTAURO

Lo storico gonfalone della città di Lodi è stato ricollocato questa mattina nella vetrina in cui è normalmente custodito, nell'atrio di Palazzo Broletto tra la portineria e gli uffici della presidenza del consiglio comunale. Lo stendardo era stato prelevato alcune settimane fa per essere sottoposto ad una operazione di restauro, a causa del deterioramento di alcune parti del tessuto e degli ornamenti. A realizzare l'intervento è stata la ditta Domus Ecclesiae di Lodi, i cui esperti tecnici hanno riportato il gonfalone al suo originale splendore, restituendogli vivacità di colori e integrità di materiali."
Anche questo - commenta il sindaco, Lorenzo Guerini - è uno dei piccoli e grandi segni della festa che la città vive in questo 2008 per la ricorrenza dell'850° anniversario di fondazione. Il gonfalone è il simbolo in cui si riconosce l'immagine della città, con l'iconografia araldica sul fronte (croce rossa in campo dorato, attorniato da corona d'alloro e sormontato da corona turrita con soprastante stella) e la raffigurazione sul retro di due scene, una dedicata a San Bassiano e l'altra al Barbarossa, nell'atto in cui consegna ai notabili di Lodi le insegne della città nuova. Nel contesto delle celebrazioni dell'850°, è parso opportuno promuovere questo intervento di restauro conservativo, che tutela a valorizza un'opera di grande significato".
Le origini dello stemma di Lodi sono incerte. Secondo alcune tesi, risalirebbe alla prima crociata, ma in realtà nessuna fonte storica attesta la partecipazione ufficiale della città, o i di suoi militi, all'impresa. La maggior parte degli storici propende invece per un'origine imperiale, dato che la croce bianca in campo rosso era proprio una delle insegne dell'impero. Secondo tali interpretazioni, il vessillo cittadino potrebbe essere stato creato dai lodigiani stessi ancor prima della crociata, in un momento storico in cui i fermenti che portarono all'emancipazione dal sistema feudale e all'adozione del modello comunale suggerirono anche l'opportunità di elaborare un simbolo visivo che distinguesse le milizie cittadine nelle azioni di guerra e la sede del potere civico in tempo di pace, simbolo che in seguito sarebbe stato riconosciuto e confermato dall'autorità imperiale.
Di certo, il vessillo crociato di Lodi era già in uso nel 1126, quando 200 fanti lodigiani lo esibiscono in un'azione di rappresaglia contro i comaschi a Lavena, a cui partecipano come asserviti a Milano, dopo la prima distruzione di Laus nel 1111, come testimonia la cronaca in versi che fece di quegli eventi un anomino poeta di Como, che racconta come il rosso che campeggiava sugli stendardi dei lodigiani trasse in inganno i suoi concittadini, che credettero di riconoscere nei cavalieri in avanzata delle truppe amiche che venivano in soccorso. In epoca moderna, lo stemma e il gonfalone vennero concessi alla città di Lodi con un regio decreto di Vittorio Emanuele III, emesso nel 1933 ma entrato in vigore nel 1934, dopo la registrazione alla Corte dei Conti e nell'Archivio di Stato e la controfirma del presidente del consiglio dei ministri Benito Mussolini.
(21-02-2008)