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Concesse a Lodi Vecchio 38 opere per il Museo di Laus Pompeia

38 opere della collezione archeologica del Museo Civico di Lodi saranno concesse in comodato gratuito per un periodo di 5 anni al Comune di Lodi Vecchio, per essere esposte presso il costituendo Museo dell'antica Laus.
La decisione è stata presa dalla giunta municipale dietro richiesta del sindaco di Lodi Vecchio, Giovanni Cordoni, in considerazione del fatto che al momento le collezioni museali di Lodi non sono visibili al pubblico, in attesa dell'allestimento della nuova sede del Civico, presso l'ex Cavallerizza di via Fanfulla.

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Come noto - spiega il vice sindaco e assessore alla cultura, Simonetta Pozzoli - dopo il risanamento e la ristrutturazione dell'edificio di via Fanfulla, realizzati negli anni scorsi, è stata avviata la fase di progettazione dell'allestimento del nuovo spazio museale, con incarico affidato all'architetto Michele De Lucchi, già autore della riqualificazione della Biblioteca Laudense. Si tratta di un intervento importante ed impegnativo, che richiede ulteriori approfondimenti dal punto di vista progettuale ed una attenta programmazione per quanto riguarda l'investimento finanziario, di entità considerevole. Dato che le opere delle collezioni museali attualmente fruibili dal pubblico, ci è parso opportuno accogliere la richiesta del Comune di Lodi Vecchio, relativa a materiali che provengono tutti da questa località e che non appartengono a collezioni omogenee. Inoltre, questa nuova collocazione consentirà di valorizzarli, favorendone la pubblica fruizione e contribuendo a preservare la memoria della comunità, a promuovere lo sviluppo della cultura museale e a sviluppare proficue relazioni con altre istituzioni culturali del territorio. Sulla base di questa iniziativa è infatti possibile immaginare per il futuro una consolidata relazione tra il museo di Lodi e quello di Lodi Vecchio, con l'intento di creare un circuito privilegiato ed agevolando una serie di collegamenti culturali che possano dare maggior forza incisiva alle rispettive realtà".

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La concessione del materiale archeologico al costituendo museo di Laus Pompeia - sottolinea il sindaco, Simone Uggetti - fa sì che si possa ricontestualizzare parte della storia della città, contribuendo a valorizzare ed a rendere omogenea l'offerta dei materiali archeologici presenti sul territorio, e non ultimo a dare a questa nuova istituzione la possibilità di diventare parte integrante della rete museale provinciale. Nelle intenzioni della nostra amministrazione è forte l'idea di realizzare anche un circuito museale cittadino, collegato alla rete museale provinciale, che metta a sistema tutte le realtà museali e le raccolte artistiche pubbliche e private presenti in città, nello spirito già attuato dalla rete museale provinciale, che è quello di valorizzare al meglio il ricco e articolato patrimonio museale del territorio, che da un sistema territoriale integrato non può che trarre vantaggi. Tale scelta consentirà infatti di programmare e coordinare le attività di promozione e di valorizzazione delle realtà aderenti e di programmare su larga scala l'applicazione degli standard di qualità, nonché di realizzare le economie necessarie per raggiungere questi obiettivi".

Le 38 opere sono datate dal III secolo a.c. sino al XII secolo d.c. e provengono prevalentemente da Laus, ma anche da Pieve Fissiraga, Massalengo e Salerano sul Lambro. La scelta dei materiali da concedere a Lodi Vecchio è stata concordata e validata dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici, che collabora attivamente all'elaborazione delle scelte espositive e fornirà anche una serie di materiali statali riferiti agli scavi effettuati nel corso del XX secolo nel territorio circostante.

(31-01-2014)
 

 

Ultima Modifica: 25/05/2022