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Concorso nazionale di poesia e narrativa "Città di Lodi", le premiazioni

Si è concluso con successo il I Concorso Nazionale di Narrativa e Poesia "Città di Lodi" con tema "Il mare sopra, sotto, comunque". Dopo una pre-selezione degli elaborati, la Giuria - composta da Angelo Renato Mojetta (scrittore e biologo), Amedeo Anelli (critico d'arte e letterario, direttore della Rivista di Filosofia "Kàmen" e poeta), Andrea Ferrari (Assessore alla Cultura del Comune di Lodi), Antonio Bonelli (medico e scrittore), Sonia Ausoni (Presidente Emerito e Socio Fondatore SSL) e Antonia Turturro (Medico Chirurgo) - ha stilato la seguente graduatoria:
 

Classifica Narrativa

  • GINA (Luca Occhi) punteggio 154
  • FINE STAGIONE (Sandra Frenguelli) punteggio 153
  • LA LEGGE NON SCRITTA (Alessandro Cuppini) punteggio 152
  • IL MARE COME AMICO (Marina Marzetti) punteggio 148
  • IL MARE D'ORIENTE (Fabrizio Bianchini) punteggio 147
  • KNOWN, BUT TO GOD (Gina Pepe) punteggio 145

Classifica sezione Poesia

  • MARE D'INVERNO (Rodolfo Vettorello) punteggio 149 (MARE D'OTTOBRE, punteggio  142 e FLIYNG DUTCHMAN punteggio 141)
  • CABOURG (Martino Consoli) punteggio 139
  • ITACA SEMPRE (Umberto Vicaretti) punteggio  138
  • AL MAR - AL MARE (Pio Ferla) punteggio  137
  • MIO MARE (Emilia Fragomeni) punteggio 136
  • DOVE L'ETERNA ONDA (Daniela Gregorini) punteggio 132
 

 
Con il patrocinio del Comune di Lodi, la cerimonia di premiazione avverrà il 7 luglio 2012 alle ore 11.00 presso la sala Antonella Granata, ex Sala San Paolo, della Biblioteca Comunale Laudense (ingresso da Corso Umberto I, 63). Durante la cerimonia, i tre elaborati risultati primi classificati verranno letti pubblicamente. La voce narrante sarà dell'attrice Annalisa Veronesi. Verrà quindi proiettato un breve filmato illustrante la figura di Demetrio Morabito "Mordem" cui è dedicato il concorso.
 
Di seguito alcune note su questo personaggio, poco noto ai più, ma figura eclettica di primissimo piano che ha contribuito in maniera determinante alla nascita e all'evoluzione degli sport subacquei.
 
Demetrio Morabito, classe 1925, nasce a Reggio Calabria, e fin da ragazzo si innamora del mare.
Alla fine degli anni '30, in Italia esistevano pochissimi subacquei ricreativi. Nel 1937 a soli 12 anni Demetrio cacciava piccole prede con un'asta con punta metallica, ma ben presto si rese conto che per ottenere una maggiore operatività subacquea e libertà di movimenti occorrevano attrezzature specificamente studiate. A tale scopo costruì degli occhialini in legno con vetri stuccati e quindi impermeabili, sfruttando e perfezionando quelli già utilizzati da alcuni apneisti giapponesi.
Nel 1939 costruisce artigianalmente il primo fucile subacqueo a molla, e nel 1943 costruisce il primo fucile ad elastico. Queste attrezzature si rivelarono estremamente efficaci, anche tenendo conto dell'abbondanza di pesce allora presente nel Mediterraneo.
Nel 1947 si iscrive alla facoltà di Ingegneria Meccanica a Messina per poi continuare a Pisa i suoi studi. La sua sete di progettista e inventore non si placa, anzi: in quegli anni viene in contatto ed intrattiene relazioni con il gotha dei nascenti inventori e costruttori di attrezzature subacquee: Egidio Cressi e Ludovico Mares.
La produzione in serie di attrezzature subacquee, fino a quel momento artigianale, diviene una realtà industriale fiorente, soprattutto in Liguria, nelle città di Rapallo, Genova, Chiavari.
Demetrio, detto dagli amici "Mimmo", personalità geniale, oltre a proseguire gli studi universitari lavorava sui prototipi nella cameretta che aveva preso in affitto. Molti progetti prendevano forma e talvolta con difficoltà vedevano giorno dopo giorno un progresso inarrestabile. Progetta e costruisce il primo fucile a carica esplosiva, riuscendo a risolvere i problemi legati all'impermeabilizzazione. Nel 1954 si trasferisce a Milano dove fonda la "MORDEM" che sarà negli anni a seguire una delle più importanti ditte di progettazione e produzione di attrezzature subacquee.
Demetrio collauda personalmente ogni componente della produzione, con le prove finali in immersione. In quegli anni d'oro, progetta come un fiume in piena. Nascono fucili a molla e ad elastico, come il 'Boreal' a potenza regolabile, il 'Molac', fucile a doppia canna, il primo al mondo che sfrutta il sistema combinato molla/acqua; poi i fucili 'Strale' ad aria compressa commissionati dalla Pirelli; il 'Saturno' e i famosi fucili a carica esplosiva prodotti per 30 anni in 30.000 esemplari in cinque versioni.
Leggendo quanto sopra scritto può impressionare che una parte consistente della produzione fosse indirizzata alla caccia, ma non bisogna dimenticare che in quegli anni la subacquea era intesa come esplorazione, caccia e in taluni casi sottrazione di quanto trovato nei fondali perlustrati. Il senso naturalistico prenderà piede qualche decennio più tardi.
Nel 1946 Demetrio aveva comunque costruito con finalità di osservazione documentaristica il suo primo scafandro subacqueo per macchina fotografica Kodak, per immortalare i fondali e la fauna sommersa.
Progetta e costruisce la prima maschera con pinzetta manovrabile dall'esterno per effettuare la compensazione: questa idea è unica in quanto la prima con giro faccia anatomico. Sua è anche l'idea dei piombi avvitati su una cintura regolabile e personalizzabile. Progetta e costruisce una torcia subacquea utilizzando una lampada di produzione americana "Sealed Beam" prodotta dalla G.E.: questa torcia è stata utilizzata da Falco, Novelli, Olgiai per battere il record di -132 m dell'epoca in ARA. Pochi sanno che negli anni '50 venne importato da oltralpe un arpione ad alette denominato appunto "Francese". In Italia Demetrio lo produceva già da circa 10 anni. Progetta e realizza gli stampi per la produzione di pinne innovative con 4/5 canali, rinominate negli U.S.A. "Direct Line Thrust". Questa pinna aveva la peculiarità di canalizzare i fluidi con minor dispendio di energie ed una migliore direzionabilità. La sua fama è all'apice quando nel 1957 viene chiamato a far parte della spedizione archeologica capitanata da Gianni Roghi, famoso esploratore e giornalista, per il ritrovamento di una nave romana. Demetrio era il responsabile tecnico addetto alle ricariche e manutenzione delle attrezzature sub. Questa spedizione stava per volgere al termine; ormai senza aria negli stoccaggi, potevano effettuarsi solo immersioni in apnea. Poco prima del rientro Demetrio si immerse per cacciare qualche cernia per la cambusa: al largo dell'isolotto di Spargi vide un coccio, un'anfora e quindi molte altre. Emerso, diede la notizia: era stato scoperto il famoso relitto di Spargi. Si procedette con il recupero di qualche anfora, di cui ho avuto modo di vedere le foto originali nelle quali era immortalato anche Demetrio. La produzione di attrezzature è fatta anche di accessori minori ma non meno importanti come: tappi auricolari con tre anelli, tappi nasali a ventosa, speciali boccagli per ARO, per evitare automaticamente l'entrata di acqua che renderebbe inservibile la calce sodata. Sempre a metà degli anni '50 realizza un ARO particolare che viene utilizzato dallo stesso per le riprese di un film con Mike Buongiorno: Demetrio stava nascosto in un finto squalo e solo l'ARO che non emetteva bolle era indicato per lo scopo. Il noto presentatore era di casa nel negozio di Demetrio, in via delle Legioni Romane a Milano: essendo un sub esigente, si recava da Demetrio per avere in anteprima le novità. A Demetrio viene commissionato negli anni '60 un lavoro subacqueo di grande importanza presso la sorgente idrica della Val Brembana. Demetrio operava nello stesso laboratorio ormai da 50 anni e ultimamente ha continuato la progettazione e la produzione di attrezzatura subacquea, come l'innovativo ARO con ispezione visiva della calce sodata, lo zatterino per apneisti, il fucile ad elastico 'Elas', e la muta 'Trio' che ha collaudato personalmente e con l'assistenza del sottoscritto in acque libere nell'estate del 2004. Demetrio ha effettuato studi sulla dinamica dei fluidi e ha realizzato un'imbarcazione (anni '50) a poppa larga.
 
Di seguito alcune note:
Dietro il nome di Demetrio Morabito si nasconde una serie di fatti e di vicende che abbracciano uno dei periodi più importanti della storia della subacquea e della conquista del mondo sottomarino. Noto soprattutto per il marchio cui aveva dato vita, Mordem, scaturito dalla fusione del suo nome e cognome, Demetrio ha iniziato come tutti i grandi della subacquea mondiale immergendosi a caccia di pesci con un semplice paio di occhialini dal telaio in legno e con un'asta dalla punta di acciaio. Subito introdusse un perfezionamento, semplice, ma geniale: un'aletta mobile destinata a bloccare la preda colpita impedendole di sfilarsi. Fu solo la prima di una serie lunghissima di invenzioni, perfezionamenti, prototipi, che resero Demetrio Morabito famoso non solo in Italia, ma in Europa e negli Stati Uniti.
Tra la fine degli anni Trenta e gli anni Ottanta del Novecento, Morabito è stato uno dei protagonisti della subacquea italiana in tutte le sue espressioni: campione di caccia subacquea, inventore, progettista, collaudatore, produttore e perfino esportatore. A tutto ciò occorre aggiungere una lungimiranza e una sensibilità capaci di precorrere di oltre un decennio certe evoluzioni della subacquea moderna, come la difesa dell'ambiente marino, sostenendo la necessità di istituire una rete di parchi e riserve marine, lo sviluppo del lavoro subacqueo sia nei settori tecnici sia in quelli scientifici come l'archeologia o la cinematografia, un settore nel quale collaborò addirittura con Mike Bongiorno girando alcune scene di uomini e squali.
Il signor Mordem, come lo si potrebbe definire, è stato un pioniere e per questo la sua attività meriterebbe di essere ricordata attraverso i documenti e le testimonianze che ancora sono disponibili, prima che il tempo disperda un patrimonio di conoscenze umane e storiche irripetibili.
Dott. Angelo Moretta, Giornalista e scrittore di mare


Ultima Modifica: 25/05/2022