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"Donna non rieducabile" al Teatro alle Vigne

Costruito come una serie di istantanee, Donna non rieducabile (lo spettacolo in programma domenica 6 febbraio al Teatro alle Vigne per la stagione di prosa) ricostruisce il percorso seguito da Anna Politkovskaja, scandito dall'intervento dell'arpa di Floraleda Sacchi, che diventa di volta in volta l'eco della guerra, lo spappolarsi dell'inno sovietico, un rumore di ferraglia inquietante, un momento di pace. viene quindi ricreato dall'attrice, in simbiosi con quanto visto e vissuto dalla giornalista.
Un semplice tavolino, le scarne azioni sceniche, il variare delle atmosfere sottolineate dai mutamenti spaziali suggeriti dalle luci, evocano, dalla ristretta postazione di un palcoscenico, un intero mondo di eventi e di emozioni. Fino alla tragedia.
Un mondo ricreato da Ottavia Piccolo in simbiosi con quanto visto e vissuto da questa grande giornalista russa, diventata (persino suo malgrado) eroina tragica.
E Ottavia Piccolo ha dato voce allo smarrimento, all'orrore, alla dignità e anche all'ironia di questa donna indifesa e tenace, con il rigore e l'intensa partecipazione di una attrice che in quei valori di libertà si identifica fino in fondo. Dopo il crollo del regime sovietico, la Russia sembrava avviata verso una nuova democrazia. L'assassinio di Anna Politkovskaja ha allungato un'ombra terribile su questa illusione. Anna non era una militante politica, era una giornalista. Una giornalista e una donna, senza alcuna mira di potere o altro, se non quello di portare avanti, con tenacia e determinazione, il proprio mestiere. Il suo fu uno sguardo aperto, senza prevenzioni né compromessi, su quanto avveniva nel suo Paese, partendo dalla lontana Cecenia, per arrivare a incontrare i momenti più terribili della recente storia russa (dalla strage al Teatro Dubrovka di Mosca a quella nella scuola di Beslan). Se il vecchio potere sovietico, per imporre il proprio controllo su ogni forma di dissenso o, più semplicemente, di libero pensiero, si sentiva in dovere di costruire leggi, tribunali e processi speciali, che legittimassero in qualche modo l'accanimento repressivo,istituzionalizzandolo, il nuovo sistema di potere, per eliminare la presenza scomoda del "punto di vista" libero di questa donna, ha agito come un qualsiasi potere mafioso, affidandosi clandestinamente a dei sicari, a dei killer senza volto.
Come nell'Argentina dei colonnelli (dove gli oppositori venivano fatti "sparire", senza che ufficialmente nessuno ne dovesse rispondere), anche nel caso di Anna Politkovskaja, chi godeva della sua eliminazione, poteva nel contempo mostrarsi con le mani formalmente "pulite". La vita di Anna è diventata qualcosa di unico e di emblematico, in cui la vicenda personale e professionale ha finito con l'assumere di per sé un meta-significato, un valore simbolico di qualcosa che ancora sembra sfuggire alla comprensione e alla coscienza contemporanea. Anna si riteneva, ed era, una "giornalista". Punto.
Un ruolo sempre più scomodo nella "società della comunicazione" e del controllo mediatico delle coscienze: in questa "civiltà", fare cronaca, pura e semplice e sincera cronaca, significa essere già in prima linea, esposti quindi a tutte le forme di rappresaglia, dalla più indiretta, silenziosa e segreta, alla più mirata e tragica.
Donna non rieducabile non mette in scena il "personaggio" di Anna Politkovskaja, tanto meno ne fa un'eroina da feullieton politico. Si tratta al contrario di restituire al pubblico, nella forma più diretta, più semplice, più anti-retorica possibile, il senso della scelta di verità, compiuta da una giornalista che volle andare a vedere dentro gli eventi, per restituircene, con sguardo limpido e coraggioso, personaggi e vicende. Mettere in scena uno sguardo, quindi. Suggerendo il contesto realistico, evocando la persona attraverso le sue testimonianze, ricreando la condizione di solitudine che mano a mano la circondò, fino a soffocarla.
(02-02-2011)


Teatro alle Vigne
Stagione di prosa 2010-2011 (abbonamento Prosa 2)
Domenica 6 febbraio 2011 - Ore 21.00
Donna non rieducabile
di Stefano Massini
con Ottavia Piccolo
Ottavia Piccolomusiche per arpa eseguite dal vivo da Floraleda Sacchi
coordinamento artistico dello spettacolo di Silvano Piccardi
Produzione La Contemporanea
Biglietti: € 23 intero, € 19 ridotto (fino a 25 anni)
Prevendita presso la biglietteria del teatro
giovedì 10.00-12.30 e 15.00-18.00, venerdì 15.00-18.00;
nel giorno di spettacolo i biglietti (se ancora disponibili)
sono in vendita da un'ora prima della rappresentazione;
la biglietteria, nell'orario di apertura, accetta prenotazioni
telefoniche o via mail e fax;
i biglietti possono essere pagati per contanti,
bancomat oppure tramite assegno circolare non trasferibile
TEATRO ALLE VIGNE Via Cavour, 66 - Lodi
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ottavia piccolo in scena