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XXIV Veglia di Santa Lucia

Per il secondo anno consecutivo, sarà la splendida e suggestiva cornice del cortile del Vescovado (Palazzo Mezzabarba) ad ospitare la tradizionale Veglia di Santa Lucia,giunta alla XXIVª edizione. L'appuntamento, in programma per sabato 11 dicembre alle 18.15 (con ingresso del pubblico da piazza Mercato) è promosso come sempre dal Laboratorio degli Archetipi, in collaborazione con l'assessorato comunale alla cultura e l'Ufficio Scolastico Provinciale e con il contributo della Fondazione Banca Popolare di Lodi. Protagonisti dell'evento, incluso tra le iniziative in programma per la Notte Bianca di Santa Lucia ed il Natale Solidale, saranno le bambine e i bambini delle scuole primarie Santa Francesca Cabrini di Lodi e Gianni Rodari di Salerano al Lambro, un gruppo di studentesse e studenti dell'Istituto Sperimentale Maffeo Vegio e alcuni giovani stranieri partecipanti alla Scuola di Teatro per l'Ambiente Lo spazio in scena.

Veglia di Santa Lucia,giunta alla XXIVª edizione. L'appuntamento, in programma per sabato 11 dicembre alle 18.15 (con ingresso del pubblico da piazza Mercato) è promosso come sempre dal Laboratorio degli Archetipi, in collaborazione con l'assessorato comunale alla cultura e l'Ufficio Scolastico Provinciale e con il contributo della Fondazione Banca Popolare di Lodi. Protagonisti dell'evento, incluso tra le iniziative in programma per la Notte Bianca di Santa Lucia ed il Natale Solidale, saranno le bambine e i bambini delle scuole primarie Santa Francesca Cabrini di Lodi e Gianni Rodari di Salerano al Lambro, un gruppo di studentesse e studenti dell'Istituto Sperimentale Maffeo Vegio e alcuni giovani stranieri partecipanti alla Scuola di Teatro per l'Ambiente Lo spazio in scena.
 
Ispirata al racconto del concepimento e della nascita di Lucia, tramandato in un manoscritto latino del XV secolo proveniente da Sulmona, in cui ricorre l'apparizione di una stella che annuncia in sogno alla madre Eutizia l'atteso evento di una gravidanza (e che in seguito abbaglierà la vista del padre Tarenzio, incredulo sulla sorte della sposa affetta da sterilità, e con la sua luce inonderà Siracusa e la Sicilia nella notte della nascita della Santa: in M. Stelladoro, Lucia. La martire, Milano 2010), l'azione drammaturgica ricompone in forma di narrazione epica i significati raccolti nei principali attributi che identificano la figura della giovane santa siracusana nella storia dell'arte occidentale. Occhi attraversati da acuminati stiletti, spade affilate, occhi deposti su piccoli piatti, occhi custoditi in preziosi calici, pugnali, rami di palma, fasci di spighe, pani a forma di occhi, stelle, lucerne, gigli, maschere, libri, occhi fioriti su steli, di volta in volta ricreati in oggetti ed in giochi di fuoco, scandiscono nello spazio scenico le dodici azioni della Veglia, ideata attorno all'evento drammaticamente denso della nascita, del venire al mondo in un mondo sempre in cammino, sempre da riconquistare, attraverso conflitti e passaggi.
Gli occhi si accendono alla luce della vita, del sole che brucia e del cielo stellato. La luce si fa strada tra contrasti e oscurità. La storia di Lucia, la sua "passio", dischiude orizzonti di luminosità festosa. Nel suo nome, da secoli piccoli e grandi gioiscono nel calore di un tempo di doni, di canti, di danza, che rinnovano un profondo senso di stupore.

Distolti dal quotidiano, gli sguardi degli uomini si risollevano in cerca di più nitido chiarore. L'attesa per la notte di Lucia si prolunga nell'attesa della notte del Natale. E così l'azione teatrale per un attimo si trasfonde in un succedersi di azioni estatiche, che rammentano le atmosfere sospese di antichi presepi della tradizione napoletana. Ad attendere i piccoli e i giovani attori non sarà una grotta ma un giardino da comporre in scena, dove una Lucia velata da una maschera, danzando su uno specchio di pura acqua/luce, tornerà a raccontare la sua storia, ricordo dell'immagine della Santa dipinta nella cornice di un prato fiorito, sulla pagina di un codice custodito nella Biblioteca Laudense.

Il progetto è stato ideato da Giacomo Camuri e Giannetta Musitelli con la collaborazione di Ines Ambrosini (danza), Andrea Butera (danza), Sabrina Inzaghi (scenografia), Luca Maccagni (scenografia), Emilio Martinelli (danza e trampoli), Veronica Vignati (scenografia). Voce recitante e consulenza alla regia: Claudio Raimondo. Musiche tradizionali a cura di Jean Pier Toffano (flauti e cornamusa), con la partecipazione di Marco Cavina (chitarra), Matteo Gasparini (violino), Isacco Migliorini (violino), Ferdinando Piras (bodran). In scena Zullermi Borges Delgado, Martina Carovigno, Anna Di Staso, Federica Forleo, Lucia Gotra, Sabrina Inzaghi, Greta Lorini, Luca Maccagni, Alvine Makam, Danielle Mbiadou, Flavien Mensah Kouassi, Christopher Onwendimma, Silvia Piantanida, Mikail Peviani, Nicola Solari, Lisa Valcarenghi, Veronica Vignati. Sui trampoli: Tatiana Gaetani ed Emilio Martinelli. Danzano: Ines Ambrosini e Andrea Butera. Un ringraziamento particolare alla Curia di Lodi per la disponibilità e l'ospitalità.
(09-12-2010)

Per maggiori informazioni contattare:
Comune di Lodi - Ufficio Cultura
Tel. 0371 409.410/387
e-mail: cultura@comune.lodi.it