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Porte chiuse, luci accese sulla cultura

Anche il Comune di Lodi aderisce a Porte chiuse, luci accese sulla cultura, l'iniziativa promossa da Anci e Federculture, con la partecipazione del Fai (Fondo per l'Ambiente Italiano) ed il sostegno di Upi (Unione Province Italiane) e Conferenza delle Regioni per una mobilitazione nazionale a difesa del diritto alla cultura.
 
"La manovra finanziaria in discussione in Parlamento - spiega l'assessore Andrea Ferrari - avrà effetti dirompenti sulla cultura italiana, prospettando uno scenario insostenibile, nel quale sono messe a repentaglio la politica di intervento pubblico nella cultura e la stessa sopravvivenza di enti e di organismi culturali. In particolare, ricordo come la manovra finanziaria preveda la riduzione dell'80 per cento delle spese per mostre ed eventi culturali, il blocco all'investimento di capitale privato nelle aziende culturali ed il divieto per i piccoli Comuni di dotarsi di strumenti di gestione dei servizi culturali. Tutto ciò comporterebbe ovviamente meno servizi culturali, meno offerta, meno occupazione e meno qualità, bloccando il processo di modernizzazione e di crescita di un settore cruciale per il progresso sociale ed economico del Paese, ostacolando così l'accesso alla conoscenza e la promozione dell'innovazione. E per questo che anche l'amministrazione comunale di Lodi ha ritenuto importante aderire alla mobilitazione, che a livello nazionale ha fatto registrare raccogliendo un ampio coinvolgimento da parte di enti locali e molto altri soggetipubblici e privati, interessando musei, biblioteche, siti archeologici, strutture culturali e dello spettacolo, parchi e riserve naturali".
 
La partecipazione del Comune di Lodi all'iniziativa, in programma venerdì 12 novembre, si concretizzerà nell'affissione del manifesto di mobilitazione emesso da Federculture ed Anci presso tutti i principali luoghi della cultura della città (Biblioteca, Archivio Storico, Teatro alle Vigne), con la dicitura "Oggi siamo aperti ma anche noi aderiamo alla mobilitazione nazionale a difesa della cultura, insieme ai molti musei e centri culturali che sono chiusi".
 
"Abbiamo deciso di partecipare senza interrompere i servizi - sottolinea l'assessore Ferrari - perché ciò avrebbe rappresentato una penalizzazione nei confronti degli utenti. In questo modo tuttavia l'iniziativa non perderà efficacia, anzi, sarà un'opportunità per informare quante più persone possibile sul significato e gli obietti della mobilitazione".
 
In merito ai tagli prospettati dalla finanziaria, si registra intanto l'incontro avvenuto tra il ministro dell'economia Giulio Tremonti, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, (nelle vesti di Presidente del Consiglio Nazionale dell'Anci) e il presidente di Federculture, Roberto Grossi. A questo proposito, il ministro si è impegnato a sospendere per un anno, nell'ambito del decreto "milleproroghe", l'applicazione delle norme più penalizzanti".
segnalate da Anci e Federculture, che producono effetti particolarmente negativi sul settore della cultura, ed ad attivare immediatamente un tavolo tecnico per addivenire ad una loro sostanziale modifica.
 
"Questo primo importante risultato - commenta Ferrari - è senz'altro effetto della grande mobilitazione del settore. La portata di questa apertura del ministro dovrà comunque essere attentamente valutata, attendendo i successivi passi concreti. Per il momento resta quindi necessario tenere alta l'attenzione e confermare l'iniziativa di domani, caratterizzandola non solo come protesta, ma piuttosto come momento di promozione del valore della cultura verso tutti i cittadini, con l'invito a considerare ed apprezzare una ricchezza che viene troppo spesso dimenticata e svalutata. L'obiettivo primario è impedire il ripetersi di situazioni che portano alla distruzione del nostro patrimonio culturale e riaffermare la centralità della cultura nelle politiche nazionali e locali, quale elemento strategico per lo sviluppo e il futuro del Paese".
 
(11-11-2010)