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"Il Pioppo" porta in scena "La giara" di Pirandello

Più di 20 attori in scena in costume d'epoca, musiche e canti originali, una scenografia particolarmente elaborata (a cura del pittore Angelo Savarè e Lorenzo Tambini) e l'esperta regia di Luciano Pagetti. E' una produzione di significativo livello quella de La giara allestita dalla compagnia teatrale Il Pioppo, che andrà in scena sabato 26 giugno (ore 21.15, piazza San Lorenzo), per la sezione Cultura in San Lorenzo nell'ambito della rassegna di eventi estivi Lodi al Sole. La giara rappresenta una delle vette creative di Luigi Pirandello. La commedia si snoda in una progressione di colpi di scena godibilissimi, fino allo scioglimento finale, all'apoteosi. Alla figura di Don Lolò , padrone taccagno e litigioso, morbosamente attaccato alla sua "roba", viene contrapposta quella di zi' Dima, "concia brocche" privo di poteri e risorse materiali, ma consapevole della dignità del lavoro che egli esegue con onestà. Nel rapporto antitetico tra due figure profondamente diverse, entrambe poco consce dei propri limiti, ma accomunate dalla stessa cocciutaggine contadina e mosse dai loro istinti, Pirandello riesce a creare una comicità basata su una situazione grottesca: una circostanza nella quale ciascuno dei due diventa al contempo
debitore e creditore dell'altro. Fa da contorno alla vicenda - in una Sicilia di inizio secolo - tutto il mondo contadino di raccoglitrici di olive e di abbacchiatori che partecipano yivacemente alla diatriba tra il padrone e il concia brocche. La giara non è solo un affresco di saggezza contadina, ma acquista una dimensione emblematica e metaforica del potere.
Dentro questo divertente atto unico, tratto dall'omonima novella, c'è infatti lo scontro tra il potere ottuso del profitto e del possesso di don Lolò e la fantasia, la poesia e la "scienza" di 'zi Dima. La regia di Pagetti ha inteso sottolineare l'affresco del mondo contadino siciliano, inserendo anche brani tratti da Liolà dello stesso Pirandello e musiche e canti originali per la festa apoteosi finale della diatriba tra i due protagonisti.