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Patto di stabilità: centrati gli obiettivi del 2009

 
L'Amministrazione uscente lascia in eredità un bilancio sano

Patto di Stabilità, obiettivo centrato. Il Comune di Lodi chiuderà infatti il bilancio 2009 nel pieno rispetto dei pur penalizzanti e censurabili criteri di controllo della spesa degli enti locali stabiliti dal Governo. Dopo le anticipazioni fornite in commissione la settimana scorsa dall'assessore alle finanze Roberto Getilli, la conferma dell'importante risultato è stata data ieri sera dal sindaco Lorenzo Guerini in consiglio comunale nel corso del dibattito sul bilancio di previsione 2010.
"Sul Patto di Stabilità non cambio idea - ha detto in premessa il sindaco - Così come è congeniato è assurdo, sia per impostazione tecnica che per i negativi effetti pratici che produce, e scarica sugli enti locali (che in realtà sono l'unico comparto dell'amministrazione pubblica che negli ultimi 5 anni è stato capace di passare da una situazione di disavanzo ad una di avanzo) una quota significativa della responsabilità di rimediare ad un debito pubblico creato da altri settori, dallo Stato centrale alle Regioni, fino alla sanità. Personalmente, come sindaco e come esponente nazionale dell'Anci, continuerò a chiederne la modifica, auspicando una revisione di cui purtroppo al momento non c'è traccia, come la legge finanziaria per il 2010 dimostra in modo inequivocabile. Ciò detto, l'amministrazione comunale di Lodi ha comunque lavorato con impegno in questi mesi per raggiungere il difficile obiettivo del rispetto del Patto di Stabilità, centrandolo pienamente, grazie a manovre di variazione del bilancio e interventi di controllo sulla spesa molto rigorosi, attuati in totale trasparenza, in particolare a partire dallo scorso luglio, quando con una apposita delibera di giunta sono stati impartiti precisi indirizzi ai dirigenti, con i quali tentare di conciliare il raggiungimento del saldo programmatico alla garanzia del mantenimento dei servizi e della continuità delle opere pubbliche. All'efficacia di questi meccanismi, che hanno consentito di gestire con scrupolo l'andamento della spesa (pur senza sospendere o ritardare, come invece è avvenuto altrove, i pagamenti a imprese e fornitori), si è poi aggiunto l'effetto positivo di alcune circostanze favorevoli sul piano delle entrate straordinarie, propiziate dalla capacità di iniziativa dell'amministrazione: cito, a questo proposito, l'ottimo andamento delle vendite di beni immobiliari non strategici per l'attività dell'ente (testimoniato da ultimo dalla recente assegnazione all'asta dell'ex comando di Polizia Locale di via Gorini, per un introito di 2.331.000 euro) e una serie di finanziamenti statali per progetti che hanno partecipato a bandi nazionali, tra cui in particolare quello sulla videosorveglianza che ha ottenuto poche settimane fa oltre un milione di euro dal Ministero dell'Interno, piazzandosi al sesto posto in una graduatoria di oltre 130 domande".
Per il 2009, il Patto di Stabilità assegnava al Comune di Lodi l'obiettivo di un saldo positivo per 3.774.285,58 euro, da conseguire applicando alla parte corrente del bilancio il criterio della competenza (vale a dire spese ed entrate registrate per l'anno di riferimento, indipendentemente dall'anno di effettivo incasso o pagamento) e a quella per gli investimenti il criterio di cassa (vale a dire incassi e pagamenti materialmente verificatisi nell'anno solare).
"In sostanza - spiega il sindaco - dato che per la parte corrente con il criterio di competenza le entrate e le uscite si compensano, l'obiettivo stabilito dal Patto per il Comune di Lodi era quello di incassare per gli investimenti 3.774.285 euro in più di quelli effettivamente spesi nel 2009. Lo Stato, quindi, non ci ha semplicemente chiesto di non creare deficit (come è normale, e come il Comune di Lodi è sempre riuscito a fare, tanto da essere classificato tra gli enti "virtuosi"), ma addirittura di fare cassa, spendendo meno di quanto invece sarebbe stato possibile, creando una "riserva" da congelare e lasciando immobilizzate risorse preziose. Per Lodi la situazione è stata ancor più difficile se si pensa che sino ad aprile, proprio grazie al buon comportamento degli anni passati, l'obiettivo che ci era stato assegnato era di un saldo addirittura negativo (avremmo cioè potuto spendere 3.592.134,83 euro in più di quelli incassati), che è poi diventato improvvisamente un saldo positivo per oltre 3.700.000 euro, in virtù di una modifica di legge introdotta quando ormai il bilancio di previsione per il 2009 era stato elaborato ed approvato sulla base dei precedenti parametri. Al di là dell'ovvia censura nei confronti di un arbitro (il Governo) che modifica le regole del gioco a gioco in corso, da un momento all'altro ci siamo trovati nella situazione di dover trovare maggiori incassi per circa 7.400.000 euro rispetto a quanto programmato. Avremmo potuto dire "non ce la facciamo", come è accaduto a molte amministrazioni in ogni parte d'Italia, invece abbiamo messo in campo nuove soluzioni, abbiamo fatto fronte con determinazione e impegno ad una situazione davvero complicata e alla fine abbiamo tagliato il traguardo. Non l'abbiamo fatto per appuntarci una medaglia (anche perché il Patto è talmente iniquo che non rispettarlo non equivale per me a una patente di incompetenza o incapacità per i Comuni che on ci riescono), ma perché questo era l'interesse della città e della sua futura amministrazione, qualunque essa risulterà dopo le elezioni del prossimo marzo. Non rispettare il Patto avrebbe significato per il 2010 il taglio del 5 per cento dei trasferimenti statali, il blocco delle assunzioni di personale, il divieto di contrarre prestiti, la diminuzione del 30 per cento delle indennità di carica degli amministratori e dei gettoni di presenza dei consiglieri, ma soprattutto avrebbe significato trascinare nel nuovo anno gli impegni non rispettati nel vecchio: concretamente, se avessimo chiuso (per esempio) il bilancio 2009 con un saldo zero, nel 2010 l'amministrazione comunale sarebbe stata costretta a recuperare (o tagliare) 3.774.285 euro in più rispetto a quello che la legge già gli chiederà di fare. Sarebbe stata un'eredità pesantissima, invece questa amministrazione comunale lascia a chi verrà (forse ancora noi, forse altri: lo decideranno i lodigiani a marzo) una situazione positiva, che permetterà, a chiunque ne avrà l'onere e la responsabilità, di lavorare serenamente e con la possibilità di fare liberamente le proprie scelte, senza "condanne" pendenti".
(29-12-2009)


Ultima Modifica: 25/05/2022