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My fair lady, alle Vigne il 27 novembre

MY FAIR LADY, ALLE VIGNE VENERDI' 27 NOVEMBRE IL PRIMO APPUNTAMENTO DELLA STAGIONE CON L'OPERETTA

Vorrei danzar con te, la notte e il di così e stringerti a me. Vorrei cantar con te, vorrei sognar con te perché sei tu l'amor...
Sognare, amare, cantare, danzare: ecco gli elementi distintivi che diventano le linee guida della nuova edizione di My Fair Lady, prodotta dalla Compagnia Corrado Abbiati, in scena venerdì 27 novembre al Teatro alle Vigne per la stagione di operetta degli Amici della Lirica Giuseppina Strepponi. Nella prefazione a Pigmalione, il testo da cui è tratta My Fair Lady, G.B. Shaw la presenta come una commedia didattica sull'esistenza e l'importanza della fonetica. Pigmalione però è parola, My Fair Lady è musica (o quantomeno aggiunge la musica) ed allora l'attenzione, il baricentro di questo adattamento si sposta e si interessa non tanto ai conflitti dialettici bensì a quelli dei personaggi. Certo, si prende atto dell'esistenza della fonetica e della possibilità di far parlare una fioraia come una gran dama , ma per dimenticarsene ben presto e potersi così abbandonare alla "favola possibile" di Eliza, tifare per lei ed attendere il lieto fine.
Il ritmo allora si fa più serrato, il dialogo brillante, ricco di aforismi e battute spiritose, i costumi "favolosi", ricchi, eleganti, raffinati, i movimenti coreografici energici e corali, capaci di amplificare ora i momenti burleschi ora i momenti romantici, e su tutto: la musica! La musica di Loewe, che sa essere sentimentale e romantica, briosa e trascinante, sempre vitale. A lei, probabilmente, spetta una buona parte di quel miracolo che è My Fair Lady, uno dei più famosi e popolari "classici" del teatro musicale e che, fra l'altro, ha la fortuna di essere sempre giovane e la capacità di travolgere il pubblico con una tempesta di sentimenti.
La storia

Il professor Higgins, noto studioso di fonetica, dopo una serata all'opera, si imbatte nella giovane fioraia Eliza Doolittle ed è a tal punto colpito dai suoi modi rozzi e dal suo parlare sgraziato, da scommettere con un suo collega e amico, il colonnello Pikering, che riuscirà a trasformare, tempo sei mesi, la cenciosa fioraia in una raffinata donna degna dell'alta società. La giovane si trasferisce dunque in Wimpole Street a casa del professore, dove la governante, signora Pearce, la renderà presentabile con abiti nuovi e un bel bagno caldo.
Il padre di Eliza, il gaudente Alfred, amante delle buone bevute in compagnia, saputo dell'interesse del professore per la figlia, si presenta per sfruttare la situazione e scroccare qualche sterlina. Higgins è comunque favorevolmente impressionato da quest'uomo e, a modo suo, lo aiuterà. Hanno dunque inizio le laboriose lezioni volte a far perdere alla ragazza le terribili inflessioni dialettali. Dopo un primo fallito tentativo di presentare Eliza in società (alle corse ad Ascot), il professor Higgins può finalmente considerare riuscita la sua opera allorché Eliza ottiene unanime apprezzamento al gran ballo della Regina di Transilvania. Per Higgins e il suo amico colonnello Pikering, l'esperimento può così dirsi concluso e, ignorando la ragazza, si congratulano a vicenda.
Eliza si sente oltraggiata, frustrata e incompresa. Arrabbiata e delusa abbandona la casa del professore e accetta la tenera comprensione del giovane aristocratico Freddy Eynsford- Hill, che si è sinceramente innamorato di lei al ballo. Eliza vorrebbe tornare ad essere quella che era prima dell'incontro con Higgins, ma ormai ha una nuova personalità e questa le impedisce di tornare alla vecchia vita e d'altra parte è ormai profondamente innamorata del suo maestro. Accompagnata da Freddy, vuole comunque tornare al mercato di fiori a Coven Garden ed è qui che reincontra suo padre che, diventato ricco grazie all'interessamento proprio di Higgins, decide di sposarsi e di condurre una vita borghese, ma intanto festeggia passando la notte a bere e a cantare con gli amici. Higgins intanto è rimasto solo e soltanto adesso si accorge dell'importanza di Eliza e confessa che non può vivere senza di lei. Eliza è ora giudice-arbitro del proprio destino: sceglierà il burbero Higgins o il tenero Freddy?

Teatro alle Vigne
Amici della Lirica Giuseppina Strepponi
Venerdì 27 novembre 2009 - Ore 21.00
MY FAIR LADY
Testi e Liriche di
ALAN JAY LERNER
Musiche di
FREDERICK LOEWE
traduzione e adattamento di Corrado Abbati
con Antonella Degasperi, Fabrizio Macciantelli,
Carlo Monopoli, Raffaella Montini, Francesca Dulio
coreografie Giada Bardelli
direzione musicale Marco Fiorini
su licenza esclusiva di
TAMS-WITMARK MUSIC LIBRARY, New York, U.S.A.
Biglietti: 25 euro
Prevendita: martedì e giovedì 10.00-12.30,
martedì, mercoledì, giovedì e venerdì 15.00-18.00,
terzo sabato di ogni mese 09.30-12.30.
Nei giorni di spettacolo i biglietti sono in vendita
da un'ora prima della rappresentazione.
La biglietteria, nell'orario di apertura,
accetta prenotazioni telefoniche o via mail e fax.
Abbonamenti e biglietti possono essere
pagati per contanti e bancomat
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